A pochi chilometri da Bressanone, si trova l’Abbazia di Novacella: il più grande complesso conventuale del Tirolo. E’ uno dei luoghi di interesse più importanti e significativi della Valle Isarco. Pronti per visitare con noi uno dei gioielli di questo territorio?
L’Abbazia di Novacella: un po’ di storia
L’Abbazia di Novacella, in tedesco Kloster Neustift, venne fondata nel 1142 dal beato padre Hartmann. Sin dalla sua fondazione, l’Abbazia è stato un convento attivo e vivace e centro intellettuale e culturale. Ancora oggi sono numerosi gli eventi culturali organizzati presso la struttura, basta pensare al convitto che accoglie moltissimi studenti ogni anno, allo scopo di fornire loro una crescita emotiva e spirituale.
Oltre all’educazione dei giovani, l’Abbazia si è da sempre caratterizzata per il suo spirito di accoglienza verso i pellegrini, diretti a Roma o verso la Terra Santa. Ancora oggi nell’Abbazia, il pellegrino in cerca di un ricovero per la notte, può trovare accoglienza.
Durante l’epoca napoleonica, l’Abbazia fu razziata e molti dei suoi tesori rubati o distrutti. Ma ciononostante l’Ordine dei Canonici Regolari seppe risollevarsi. Nell’Abbazia si incominciarono a produrre vini, che divennero la fonte di sostentamento della stessa. Ancora oggi la produzione di vini continua e gli stessi sono molto apprezzati, tanto da essere insigniti del premio Gambero Rosso.
Visitare l’Abbazia
L’Abbazia può essere visitata con la guida. Durante il corso della giornata vengono organizzati diversi gruppi e la visita dura circa 50 minuti. Potete trovare tutte le informazioni su orari e costi qui.
Gli interni
La visita inizia inizia dalla biblioteca.
La sala è maestosa: i soffitti sono ancora quelli originali con foglie d’oro soffiato e anche i pavimenti e le finestre sono quelle di un tempo. La biblioteca contiene più di 20.000 volumi divisi per argomenti e in ben 20 lingue.
Una curiosità: in questa sala si trova il più piccolo manoscritto al mondo che fu stampato al Museo di Gutenberg e contiene il Padre Nostro in 7 lingue diverse.
Accanto a questo piccolo libriccino, si trova un codice miniato di ben 40 chili dedicato al tema dei canti gregoriani. Dovete sapere, infatti, che uno dei motti dell’ordine è “Bis orat qui bene cantat” (“chi canta, prega due volte”). Per i monaci dell’ordine di Sant’Agostino, il canto è un momento di preghiera e ancora oggi tale attimo di raccoglimento viene osservato due volte al giorno (nel passato erano addirittura sette!).
Dopo la biblioteca, la visita prosegue in un’altra sala, che in passato era adibita a forno. Oggi, in varie teche, sono raccolti strumenti educativi utilizzati un tempo, e ciò a dimostrazione di come l’Abbazia sia da sempre stato un centro culturale ed intellettuale. In questa sala potrete ammirare strumenti musicali, telescopi e persino mappe astronomiche.
Dopo questa sala, vi aspetta un corridoio che da su un cortile interno. Qui è allestita un’opera d’arte contemporanea : “Scalae Vitae”. E’ stata realizzata con delle scale metalliche in disuso dell’Abbazia e vuole rappresentare il percorso dell’uomo verso Dio, percorso reso difficile da tentazioni e da momenti travagliati della vita.
Nelle sale che seguono è possibile ammirare alcuni altari a portelle della seconda metà del 1400. L’unico altare integro è quello che rappresenta la storia di Santa Caterina d’Alessandria ed è veramente magnifico per i suoi dettagli e colori. Le altre opere sono, ahimè, incomplete e frutto della devastazione seguita alla conquista napoleonica del Tirolo (1805).
La Chiesa di Santa Maria Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta è accessibile unicamente con la guida o durante le messe. In altre circostanze, è possibile ammirare gli interni unicamente da un cancello a grata.
La struttura è romanica a 3 navate e lo stile è barocco (seppure nato come gotico).
A differenza della maggior parte delle chiese che sono cupe, questa risalta per i colori pastello e per il senso di gioia e apertura che vuole trasmettere. L’idea era quella di trasmettere al fedele la gioia che si sarebbe potuta provare al cospetto di Dio e, devo, dire che l’obiettivo è stato raggiunto. I colori pastello si trovano non solo nel soffitto, ma anche nelle pareti e nei pavimenti che sono realizzati in stucco, il cd. marmorino veneziano, che consentiva di applicare tinte vivaci. Il soffitto è straordinario: sono realizzati ben 365 angeli, che dovevano accompagnare il fedele nella sua vita uno per ogni giorno dell’anno.
Una particolarità è che ci sono anche opere tridimensionali: eh si, avete capito bene. Guardate un po’ l’immagine sottostante.
Che altro aggiungere, se non che è davvero magnifica?
Il Pozzo delle Meraviglie
Nel cortile interno dell’Abbazia c’è una costruzione davvero particolare sia per il nome che per le sue caratteristiche. Si tratta del Pozzo delle Meraviglie. La particolarità è che su di esso sono rappresentate 8 Meraviglie. Avete capito bene, sono davvero 8, ovvero 7 del mondo antico più un’ottava: l’Abbazia stessa.
Castel Sant’Angelo
Il Castel Sant’Angelo, detto anche Cappella di San Michele, è un maestoso edificio a pianta rotonda di epoca romanica. Il nome ricorda il più celebre Castel Sant’Angelo a Roma ed, infatti, proprio a ciò volevano rifarsi i costruttori.
La Cantina dell’Abbazia
La viticoltura è una delle ricchezze della Valle Isarco. Questa ricchezza fu compresa e fatta propria dai canonici agostiniani che iniziarono a produrre i propri vini. I vini di Novacella si distinguono per la loro qualità, tanto che, come accennavo all’inizio dell’articolo, sono stati insigniti del premio Gambero Rosso. E’ possibile degustare tali prelibatezze nella cantina mescita dell’Abbazia. il 70% dei vini prodotti sono bianchi, mentre il 30% sono rossi. I vini che si possono assaporare sono divisi in due categorie: Linea classica e la Praepositus. Noi abbiamo fatto vari assaggi, ma il vino che mi è piaciuto maggiormente è senza dubbio il Kerner, che accompagnato ad una merenda sudtirolese, è fantastico. Nella Cantina è possibile fare anche degustazioni per gruppi: tutte le informazioni qui.
L’Abbazia è solo una delle meraviglie della Valle Isarco.
Che ne dite di un fine settimana alla scoperta delle bellezze di questa regione?
Qui trovate l’itinerario per trascorrere un fantastico week-end in Alto Adige.
Potete ammirare le bellezze dell’Abbazia e invidiarci mentre degustiamo i vini nel nostro video.
Alla prossima,
Ambra e Surio