Cosa fare a Larino tra storia e folklore

colline di Larino

Dopo avervi fatto conoscere le bellezze di Civitacampomarano e Termoli, vogliamo portarvi a scoprire le meraviglie di una cittadina poco lontana. Cosa fare a Larino? Perdetevi tra le sue vie, visitate il Duomo e cercate i segni del passaggio dei templari, scoprite dove si è allenato il gladiatore Spartaco, ma soprattutto, lasciatevi stupire dai racconti delle persone del luogo.

Cosa fare a Larino

Quando si viaggia è inevitabile che certi luoghi rimangano impressi nella memoria più di altri.

A volte sono sensazioni, come profumi o colori, a volte suoni, a volte semplicemente il calore delle persone. Larino è tutto questo e saluta il visitatore con una vera e propria esperienza a 360° gradi.

Prima di raccontarvi dei sorrisi dei suoi abitanti, dei loro racconti e delle loro tradizioni, vi vogliamo parlare di alcune bellezze architettoniche di questa cittadina.

Ecco a voi cosa fare a Larino: una meta imperdibile in un viaggio alla scoperta del Molise.

Visitare il Duomo

Duomo di Larino
Duomo di Larino

Il Duomo di Larino detto cosi magari non vi dice niente, ma lo sapete che lo avete visto un sacco di volte senza magari rendervene conto? Non ci credete? Aprite il vostro passaporto e confrontatelo con l’immagine sopra 🙂

Il Duomo di Larino venne edificato su di un preesistente tempio romano nel XIII secolo ed è dedicato a San Pardo e a Santa Maria Assunta.

La facciata del Duomo di Larino presenta molte particolarità e aneddoti:

  • di solito le cattedrali presentano rosoni con 12 raggi, mentre il Duomo di Larino ne ha 13.  A cosa è dovuta questa singolarità? C’è chi dice che il costruttore abbia voluto far riferimento a Gesù con i 12 apostoli, c’è chi ritiene che il numero 13 faccia riferimento alla fine di un ciclo e invece chi sostiene che sia un chiaro riferimento ai cavalieri templari. Il 13 ottobre 1307 è invero il giorno in cui a Parigi, per volere di Re Filippo il Bello, furono arrestati e giustiziati i cavalieri che osteggiavano il sovrano. I templari a Larino direte? Eh si, perché dalla vicina Termoli partivano alla volta della Terrasanta e proprio vicino a Larino, è stato ritrovato un santuario dedicato a San Michele, venerato dall’ordine cavalleresco
  • nella facciata troverete raffigurato un unico volto umano: è l’autoritratto del suo costruttore, l’architetto Francesco Perrini
  • il portale della cattedrale è sovrastato dalla raffigurazione del Cristo crocifisso. La particolarità è che la croce ha una forma particolare, che ricorda una “Y”. Questa forma sembra richiamare un’antica runa, denominata “Algiz” che assomiglia ad un albero o ad un uomo con le braccia sollevate al cielo. Questa runa ha un duplice significato: di preghiera e aiuto, ma, se capovolta, diventa il simbolo della morte.

L’interno del Duomo di Larino è più sobrio, meno maestoso della facciata. Ma se capitate in zona, durante le celebrazioni di San Pardo, vi verrà la pelle d’oca ad assistere alla Santa Messa, in cui tutti i fedeli intonano i canti cerimoniali.

Esplorare l’Anfiteatro

anfiteatro di Larino
L’anfiteatro fu costruito in epoca Flavia ed si è conservato splendidamente nel tempo

L’anfiteatro si trova all’interno del parco archeologico di Villa Zappone, aperto dal Martedì al Sabato dalle 9 alle 13 (ingresso gratuito).

Una volta entrati nel parco,  vi imbatterete in un’antica domus con mosaici ancora conservati, poi nelle terme e, infine, arriverete allo spettacolare anfiteatro che poteva ospitare circa 18.000 persone.

L’anfiteatro era palestra di formazione dell’esercito, ma anche dei gladiatori. Si racconta, infatti, che proprio qui si formò il gladiatore Spartaco.

Perdersi tra le vie del centro

Senza ombra di dubbio, uno dei modi per esplorare meglio una cittadina, è quello di perdersi tra le sue vie: vagare senza una meta precisa e lasciarsi cullare dalle sue bellezze architettoniche.

Incastonate nelle case potrete osservare alcune vestigia del passato della cittadina: qua e là potrete osservare alcuni pezzi di epoca romana che sono stati incorporati nelle dimore moderne come gioielli.

Le vie del centro sono famose per prendere vita in inverno con le luccicanti luminarie che richiamano visitatori da ogni dove e durante la festa di San Pardo, quando i fiori realizzati a mano degli abitanti, colorano la cittadina di mille tonalità diverse.

Le tradizioni di Larino

Cosa fare a Larino? Parlate con gli abitanti della cittadina, tra i più ospitali e cordiali che potrete mai incontrare, fatevi raccontare la loro storia e le loro tradizioni. A Larino troverete una Comunità con la “C” maiuscola, vi è un fortissimo senso di appartenenza alla città; tutti partecipano a mantenere vive le tradizioni di un tempo.

La festa di San Pardo

Ogni anno tra il 25 e il 27 maggio si tiene a Larino la festa di San Pardo che rende omaggio al patrono della città.

San Pardo visse nel VII secolo e fu vescovo di Myra, in Turchia, da dove fu costretto a fuggire a causa delle persecuzioni religiose iconoclaste. Tornò in Italia e si ritirò in un eremo a Lucerna, dove rimase sino alla sua morte.

Da dove ha origine il culto di San Pardo?

Tra gli anni 841 e 842 la città di Larino fu invasa dai Saraceni e gli abitanti furono costretti ad abbandonare la loro città.

Trovando il borgo deserto, si narra che gli abitanti di Lesina e Lucerna, trafugarono le Sacre reliquie dei Santi Primiano e Firmiano.

Una volta tornati in città, i Larinesi si accorsero del furto subito e si organizzarono per recuperare le Sacre reliquie. Si diressero in direzione di Lucera, dove aggirarono la città, e trovarono per puro caso il luogo in cui era sepolto San Pardo. Gli abitanti di Larino ritennero il ritrovamento un segno divino e posero la salma su un carro agricolo, ornato di fiori. Arrivarono cosi a Larino il 26 maggio 842, data in cui il Santo fu proclamato protettore della città.

Ogni anno, da allora, dal 25 al 27 maggio si celebra la Sagra di San Pardo che rievoca l’arrivo del Santo a Larino.

La festa inizia il 25 maggio con la benedizione dei buoi che trainano circa 120 carri finemente decorati da fiori di carta. La processione parte quindi dal centro storico della città per raggiungere il cimitero comunale dove viene prelavata la statua di San Primiano come invito a partecipare alla festa del Patrono. San Primiano viene quindi accompagnato nel centro storico con una suggestiva fiaccolata a cui fanno cornice suggestivi canti.

Il 26 maggio i carri abilmente decorati sfilano tra le vie della città e qui ha luogo anche la processione dei tredici Santi portati a spalla dagli uomini del paese.

Il 27 maggio, San Primiano viene riaccompagnato al cimitero comunale e, lungo il tragitto per tornare al centro storico, è usanza fermarsi per un pic-nic,  a seguito del quale si torna alla Cattedrale per la cerimonia finale.

In questi giorni viene celebrata una festa religiosa, in cui però vi è una fortissima partecipazione di tutta la comunità, cosa che rende la stessa unica nel suo genere.

La preparazione per questi giorni inizia con mesi e mesi di anticipo e coinvolge tutti: dai bambini, alle donne agli uomini, ognuno con ruoli prestabiliti.

E’ una festa in cui sacro e umano si fondono dando vita ad una cerimonia che non trova eguali.

La doma

cosa vedere a Larino
La doma è accompagnata da canti tipici come la “Laudata” e dallo scampanellio delle campane al collo dei buoi

La festa di San Pardo richiede mesi e mesi di preparazione.

Ad inizio febbraio si inizia con la doma che ha lo scopo di addestrare i buoi  a camminare per lunghe tratte e a procedere sulla pavimentazione stradale. Ma non solo.  Durante la doma si deve creare un legame tra i buoi e la famiglia che ha il carro, in particolare con il “Galano“, ovvero colui che è al governo dei buoi.

Pertanto non è insolito durante i fine settimana, scorgere piccole processioni di carri che si allenano per la festa di San Pardo.

La doma non è però solo un addestramento, è un momento di ritrovo di tutta la comunità, in cui si possono tramandare storie e tradizioni e trascorrere del tempo con la propria famiglia.

I fiori di San Pardo

Con mesi di anticipo inizia anche la preparazione dei fiori che andranno a decorare i carri.

I carri di Larino hanno ciascuno un proprio numero. Il numero, in ordine crescente, indica l’importanza di un carro e la sua storicità. I primi 3 carri devono essere aperti per consentire il trasporto dei Santi. Gli altri hanno possono essere chiusi, ovvero essere a botte.

Le donne confezionano con l’uncinetto le coperte che si poggiano sul carro e le tovaglie che avvolgono le corna dei buoi.

Poi tutte assieme preparano i fiori di carta che andranno a decorare il carro.

festa di San Pardo Larino
Abbiamo avuto il piacere di farci ospitare a casa della signora Milena Vittorio, la proprietaria del carro nr.3, l’unico in cui il numero è contraddistinto da una placca in oro. Qui, sua nipote Rosita, ci ha fatto vedere come si confezionano i fiori, oggi fatti in cartapesta, un’arte che si tramanda di generazione in generazione.

Ogni anno, ogni famiglia decide il fiore che andrà a decorare il carro e da lì inizia il lavoro di creazione di queste meraviglie che coinvolge per mesi tutta la comunità. Al termine della festa, i fiori, infatti, vengono regalati ai turisti e non vengono riutilizzati l’anno successivo.

Cosa vedere nelle vicinanze di Larino

★ COSA FARE A LARINO: MOMENTI DI RELAX

Oltre alle bellezze storiche, architettoniche e folkloristiche, Larino offre anche luoghi di assoluto relax in cui ricaricarsi.

dove dormire a Larino Essentia
Essentia non solo è relax, è una vera e propria esperienza a 360° nella gastronomia, nella storia e tradizioni locali. Fatevi guidare da Salvatore e Marina, i gestori di questa location bucolica, che vi porteranno a scoprire le bellezze di questo territorio molisano.

Che ne dite di un casale in cui ammirare un panorama unico e degustare ottimi piatti locali? Aggiungeteci poi il calore e la simpatia dei gestori che vi sapranno raccontare le storie e le tradizioni molisane e camere in cui riposare in cui gli unici suoni che udirete sono il canto degli uccellini e il frinire delle cicale. Tutto questo è ESSENTIA: una location bucolica imperdibile in un viaggio in Molise.

Se volete avere un’altra prospettiva delle bellezze di Larino, vi consigliamo di andare al ristorante Belvedere poco fuori dalla città. Qui, soprattutto di notte, potrete osservare il borgo illuminato da splendide luci e gustare ottimi piatti locali.

cosa vedere a Larino
Sembra o non sembra una piccola Matera in miniatura?

★ SCOPRIRE BELLEZZE UNICHE MOLISANE

Nelle vicinanze di Larino non potete perdervi:

  • Civitacampomarano: una galleria d’arte a cielo aperto in cui l’antica storia medievale si fonde con la contemporanea street-art
  • Termoli, un borgo fortificato sul mare che vi incanterà con la sua storia

➫   Volete scoprire le altre mete che abbiamo visitato nel nostro viaggio in Molise? Allora che aspettate a vedere il nostro video qui sotto?

Al prossimo viaggio,

Ambra e Surio

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