Naxos è ricca di storia e su questa isola sono moltissimi i siti archeologici da scoprire.
In questo articolo vi vogliamo proporre alcuni siti che abbiamo visitato e che ci hanno colpito per il loro fascino.
Pronti per un tuffo nell’archeologia? Andiamo!
I templi di Naxos
Nel precedente articolo vi abbiamo parlato del tempio incompiuto di Apollo che accoglie il visitatore non appena sbarca in questa perla dell´Egeo.
Ma ci sono altri templi, forse un po’ meno conosciuti, che meritano davvero.
Il tempio di Dioniso

Il tempio di Dioniso si trova a Yria a circa 5 km da Chora, la città principale dell’isola. Secondo il mito, il tempio sorge nel luogo in cui Dioniso vide Arianna per la prima volta, dopo che la stessa venne abbandonata da Teseo.
Il tempio, in stile ionico, risale al VI secolo a.c. ed è davvero imponente: proprio qui si svolgevano le attività religiose più importanti della zona. Infatti, il culto di Dioniso, dio del vino e dell’ebrezza, era il principale di Naxos. Anticamente quest’isola era famosa per la produzione del vino e i Greci ritenevano che il dio abitasse proprio nelle sue foreste lussureggianti.
Nel corso del V secolo d.c., il tempio venne convertito in una chiesa cristiana. Ciononostante la struttura si è ben conservata nel corso dei secoli e sono stati rivenuti molti reperti archeologici.
E’ davvero piacevole camminare tra le rovine del sito e perdersi nella sua storia. Questo sito è poco frequentato dai turisti, pensate che eravamo solo noi due, e questo da un valore aggiunto ad un luogo già di per sé ricco di fascino.
Il tempio è visitabile dalle 8 alle 15 e l’ingresso è libero.
Il tempio di Demetra

Il tempio di Demetra sorge a Gyroula ed è stato edificato su una collina.
Costruito nel VI secolo a.c., è famoso per la sue caratteristiche architettoniche inusuali: ha una pianta quadrata e cinque colonne ioniche che sono disposte di fronte all’ingresso principale. Nel corso dei secoli fu convertito in una chiesa e poi fu praticamente raso al suolo da un incursione dei pirati.
Oggi è visibile poco di quella che era la struttura originaria. Se non altro, dal sito è possibile godersi un fantastico panorama sulla vallata sottostante. Accanto al tempio è presente anche un piccolo museo con i reperti rivenuti in loco.
L´accesso al sito è gratuito.
I Kouroi
Anticamente, oltre al vino, Naxos era conosciuta per l´esportazione del marmo. Nell’entroterra dell’isola erano molte le cave, dalle quali veniva estratto il marmo, che non solo veniva esportato nella sua materia grezza, ma veniva anche lavorato in loco. Infatti, era frequente, che gli artigiani iniziassero ad abbozzare le sculture che venivano commissionate, prima di imbarcarle sulle navi. Lungo il trasporto, dall’entroterra alla spiaggia, poteva capitare che alcune di esse venissero danneggiate in maniera irreparabile e quindi abbandonate lungo il percorso.
Sull’isola è ancora oggi possibile imbattersi in queste opere incompiute, abbandonate alle intemperie della natura e poi riscoperte. Senz’altro le più famose sono le statue dei Kouroi. I Kouros erano delle sculture tipiche della Grecia arcaica, con le quali si era soliti rappresentare degli eroi nell’aspetto di giovani uomini nudi. Il corrispettivo femminile sono le Korai, al singolare Kore, rappresentate come giovani donne poco più che fanciulle.
Il Kouros di Apollonas

Nella vecchia cava di Apollonas, a nord di Naxos, si trova il Kouros di Apollonas o colosso di Dioniso.
Questa imponente statua, alta 10 metri e del peso di circa 80 tonnellate, risale al sesto/settimo secolo a.c. La scultura venne abbozzata direttamente all’interno della cava e poi abbandonata. A differenza delle solite rappresentazioni di Kouroi, questa statua rappresenta un uomo anziano con la barba e pertanto venne associato a Dioniso.
Il Kouros si trova in un sito gratuito accessibile a tutti e, purtroppo, non viene per niente tutelato. Abbiamo visto molti turisti irrispettosi che si arrampicavano su questa scultura per dei selfie, senza avere alcun rispetto per il reperto archeologico. Questa è una grossa pecca di Naxos, ovvero la poca tutela dei siti storici e dei reperti ivi conservati.
I Kouroi di Flerio
Il sito di Flerio, poco distante dalla cittadina di Melanes, è un vero gioiello in termini archeologici.
Il sito è molto vasto e un paio di ore le richiede. All’interno è possibile ammirare non solo i reperti di un’antica città micenea, ma anche i due Kouroi incompiuti.

Il primo Kouros è situato nel giardino di Flerio. Si tratta di un tipico Kouros, raffigurante un giovano uomo. La statua alta 5 metri e dal peso di circa 7 tonnellate, è stata abbandonata perchè deterioratasi durante il trasporto. Infatti mancano i piedi. Dovete pensare quanto fosse difficile trasportare delle sculture cosi imponenti unicamente con corde e slittini in legno che venivano fatti scivolare sopra il marmo. E tutto questo dalle cave, situate nell’entroterra e in zone elevate, sino al mare.

Il secondo Kouros si trova nell’antica cava di Flerio. La statua è alta circa 5 metri e anche questa venne abbandonata perché deterioratasi durante il trasporto: mancano i polpacci e i piedi. A differenza del primo Kouros, facilmente raggiungibile non appena si varca il sito, questa opera incompiuta si trova in una zona un po’ lontana. Dovete percorrere un sentiero che si snoda all’interno del sito sino ad inerpicarsi su di una collina. Inutile dire che eravamo praticamente gli unici turisti.
L´accesso al sito è gratuito.
★ Naxos è magica vero? Ma lo sapete che c’è un monte intero da scalare e un’entroterra fantastico tutto da esplorare?
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L’atmosfera che si respira in questi siti è davvero difficile da spiegare. Per cui vi vogliamo far provare in prima persona l’esperienza che si prova a trovarsi di fronte ad un maestoso Kouros nel nostro video a 360 gradi.
Alla prossima,
Ambra e Surio
One thought on “I siti archeologici di Naxos: tra templi e Kouroi”
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